Cina-Kazakistan, patto nucleare

24.11.2021

Di Filippo Merli - Italia Oggi

Cina e Kazakistan, con una joint venture, hanno avviato la produzione di combustibile nucleare a Oskemen, cittadina nel paese dell'Asia centrale. L'impianto di assemblaggio ha ricevuto la prima spedizione di uranio a basso arricchimento dal colosso energetico russo Rosatom. E ora, dopo i rinvii causati dalla pandemia, è pronto a entrare a regime.

La società kazako-cinese si chiama Ulba-Tvs Llp. Per il 51% appartiene al gigante dell'uranio kazako Kazatomprom e per il 49% alla più grande compagnia nucleare cinese, la Cgnpc, China general nuclear power corporation, entrambe di proprietà statale.

La fabbrica in comune a Oskemen segnerà una nuova fase di cooperazione nucleare tra Nur-Sultan (precedentemente nota come Astana) e Pechino. Secondo l'a. d. di Kazatomprom, Mazhit Sharipov, il progetto consentirà al Kazakistan «di entrare nella ristretta cerchia di Stati che producono e forniscono combustibile per le centrali nucleari».

Ulba-Tvs Llp lo farà producendo assemblaggi di combustibile costituiti da barre pronte all'uso caricate con pellet di combustibile di uranio lavorato che in un secondo momento verranno spedite in Cina, dove saranno impiegate nei reattori nucleari.

La costruzione dell'impianto di Oskemen è iniziata nel 2016. E ha beneficiato della tecnologia di Cina, Francia, Germania e Stati Uniti. Washington lo scorso anno ha ordinato la sospensione dell' export di qualsiasi materiale radioattivo destinato a impianti cinesi di Cgnpc per timore che Pechino stesse aumentando la dotazione di armi nucleari.

Tra Joe Biden e Xi Jinping c'è il Kazakistan, che tramite Kazatomprom, il più grande produttore mondiale di uranio, si è posizionato come attore nella diplomazia nucleare.

Oskemen, oltre all'impianto kazako-cinese, ospita la Low enriched uranium bank, deposito di uranio a basso arricchimento per i paesi che perseguono programmi nucleari civili. Il progetto di circa 130 milioni di euro, è sostenuto dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica. «Contribuiamo all'uso pacifico dell'energia atomica», aveva spiegato l'allora presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, alla cerimonia di apertura del deposito, avvenuta nel 2017.

La cooperazione tra Cina e Kazakistan risale al 2006, l'anno in cui Cgnpc è entrata nel mercato per formare con Kazatomprom una società congiunta, Sezimbai-U, che sviluppa due miniere di uranio kazako. Quest'estate la società cinese ha acquisito per 435 milioni di dollari una partecipazione del 49% in una controllata di Kazatomprom che ha due diverse miniere nella regione meridionale del Turkestan. L'impianto di Oskemen produrrà circa 200 tonnellate di assemblaggi di carburante all'anno. Secondo Eurasianet, la Russia, il più antico partner del Kazakistan nei progetti sull'uranio, sembra aver consolidato il suo ruolo di fornitore dello stabilimento.

L'ultima volta che il Kazakistan ha avuto una propria centrale nucleare è stata più di due decenni fa. Da quando l'impianto nella città occidentale di Aktau è stato chiuso le proposte per costruirne un'altra sono state accolte con scetticismo dovuto alla storia del programma sovietico di armi nucleari e alla sua eredità su presunte contaminazioni e malattie. Ora, nel paese dell'Asia centrale, si torna a parlare di atomo.

GUERRE & PACE La Rivista di informazione internazionale alternativa
Tutti i diritti riservati 2019
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia