COP26: 11 novembre 2021, Glasgow
di Roberto Gammeri, Glasgow - Presenza Redazione Italia
Anche nel penultimo giorno di negoziati internazionali sul clima, centinaia di attivisti di Extinction Rebellion hanno messo in campo diverse azioni dirette nonviolente per le strade di Glasgow.
Intorno alle 14, un gruppo di attivisti si è invece nuovamente diretto nei pressi della COP, per suonare delle fortissime sirene e ricordare ai leader politici che l'umanità si trova di fronte a un'emergenza esistenziale che richiede azioni radicali su scala mondiale.
Intorno alle 16, invece, un gruppo di scienziati di Scientists Rebellion è tornato in azione alla ScottishPower, azienda nota per essere coinvolta nell'espropriazione dei terreni del popolo Istmo di Tuhuatepec (Oaxaca) e per aver costretto a migrare circa 40.000 indigeni in Brasile, costringendo molte delle persone che tradizionalmente abitano le foreste e i fiumi a trasferirsi nei quartieri poveri delle città [Ethical Consumer]. Successivamente, tutti gli attivisti si sono incollati all'ingresso dell'edificio e la polizia è subito intervenuta scollando e arrestando le persone coinvolte.
Nello stesso momento, un altro gruppo di attivisti è tornato alla sede della JP Morgan, per un nuova azione di protesta davanti la banca che più ha finanziato l'industria del fossile dagli Accordi di Parigi ad oggi [Banking on Climate Chaos, 2021].
La giornata termina con l'ultimo appello degli attivisti a tornare in strada domani: un ultimo giorno di mobilitazione per quella che è stata definita l'ultima chance per prevenire il collasso climatico [HuffingtonPost].
Fotoreportage di Roberto Gammeri, Extinction Rebellion, inviato speciale di Pressenza Italia
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