COSA E' STATO DECISO AL SECONDO MEETING DEL TPNW?

05.12.2023


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 COSA E' STATO DECISO AL SECONDO MEETING DEL TPNW?

Siamo stati presenti, DE & partners, con delegato Sandrino Ciani, portando un working paper, per dare qualità alla voce della società civile rappresentata da ICAN. Lavoriamo per il coordinamento con la Campagna NFU nel testo stesso del Trattato. L'universalizzazione del TPNW sarà frutto di una strategia di diplomazia popolare capace di coinvolgere le stesse potenze nucleari, a partire dalla presa d'atto della centralità del rischio costituito dalla deterrenza, rispetto alle argomentazioni giuridiche.Per sottoscrivere online il documento:


Sull'Italia, in particolare, Paese della condivisione nucleare NATO, va continuata la pressione per una denuclearizzazione unilaterale: in questo senso va la denuncia sulla illegalità della collocazione di questi ordigni sul nostro territorio presentata il 2 ottobre 2023 al Tribunale di Roma. Per quanto riguarda altre componenti pacifiste presenti a New York, il succo del loro ragionamento possiamo riassumerlo nei termini seguenti: siccome nulla osterebbe legalmente, e molte personalità autorevoli lo chiedono, la NATO dovrebbe in quanto tale aderire al TPAN, lasciando comunque disco verde ai singoli Stati membri. Ma l'argomentazione - ne siamo convinti - non può limitarsi al terreno giuridico, nel quale, oltretutto, le cose non sono così semplici come le prospettano Senzatomica o la RIPD. Se si vuole fare breccia, si devono comunque porre come centrali le esigenze di sicurezza, che sono quelle che possono essere prese in considerazione, quando si presenta in modo adeguato un mutamento di percezione. Il ragionamento puramente giuridico, in un mondo di Stati nazionali che non ha né una costituzione universale né una giurisprudenza robusta ed incontrovertibile - il diritto internazionale non è un fantasma ma nemmeno si staglia come una struttura solida, coerente e compiuta - risulta addirittura insultante per gli interlocutori istituzionali, che, se va bene, pensano e si muovono secondo la "geopolitica realistica" ... Dopo l'analisi puntuale (si spera) delle risultanze del secondo meeting degli Stati parte del trattato di proibizione delle armi nucleari, svoltosi a New York dal 27 al primo dicembre 2023, vi saranno altri due incontri di approfondimento, per i quali è necessario attrezzarsi con gli strumenti della "geopolitica olistica". Si tratta di integrare nei ragionamenti l'impatto di due dimensioni trascurate o addirittura ignorate: quella economica e quella ecologica a livello globale. E di considerare la "forza delle unioni popolari", che può essere un altro nome per indicare le mobilitazioni di base e nonviolente. In particolare sono da porre a revisione critica due luoghi comuni del pensiero del progressismo giuridicista. Il primo luogo comune afferma che la deterrenza nucleare è ormai un fossile nei rapporti di potenza, si tratterebbe di una realtà obsoleta di cui il sistema degli stati in lotta per l'egemonia potrebbe facilmente fare a meno. Spesso sentiamo questa frase: le armi nucleari sono obsolete. Ed anche l'energia nucleare! In questo ambito di pensiero riduttivo si colloca anche l'idea che il nucleare non abbia nessun ruolo nel cementare l'alleanza militare denominata con l'acronimo NATO. Una cosa sono le carte statutarie altra cosa i principi e i concetti strategici che rinviano a rapporti di forza che sono rapporti egemonici di potenza. Storicamente l'ombrello nucleare americano è stato il vero cemento strategico della NATO funzionale alla costruzione di un blocco occidentale guidato dagli USA presentato come "mondo della libertà " o "mondo libero". Il mondo oggi è in trasformazione ma bisogna esaminare quanto il retaggio della vecchia realtà, sopravvissuta al bipolarismo USA/URSS e all'unipolarismo americano successivo, resista ad essere consegnata alla pattumiera della Storia. Anzi rischi di trascinare con sé nel baratro la stessa avventura umana...

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