Puntata 2/2024 dei “Diari di fine guerra Ucraina/Medio Oriente –20 febbraio 2024 Per il testo completo si vada al link: dal febbraio 2024 - sulla base della rassegna stampa dei princip

20.02.2024

Puntata 2/2024 dei "Diari di fine guerra Ucraina/Medio Oriente –20 febbraio 2024

Per il testo completo si vada al link: 

dal febbraio 2024 - sulla base della rassegna stampa dei principali quotidiani e delle riviste di geopolitica

a cura di Alfonso Navarra - coordinatore dei Disarmisti esigenti

La Seconda Puntata del 2024 è suddivisa in 3 parti:

Parte I - ANALISI DI ALFONSO NAVARRA. STRANO MA VERO: PUTIN VORREBBE TRATTARE, MA ALLE SUE CONDIZIONI

Parte II - INTANTO L'EUROPA SI INDIRIZZA VERSO L'ECONOMIA DI GUERRA

Parte III –IL PATTO ROMA-KIEV. L'ITALIA GARANTE DELLA SICUREZZA UCRAINA COME FRANCIA, GERMANIA E REGNO UNITO

PARTE 1 - STRANO MA VERO: PUTIN VORREBBE TRATTARE? FORSE, MA ALLE SUE CONDIZIONI

Di Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti

La roccaforte ucraina di Avdiivka è appena caduta, l'esercito russo avanza su tutta la linea, ma Vladimir Putin dichiara: "Siamo pronti al dialogo", aggiungendo che "se non fosse stato per l'Occidente, i combattimenti sarebbero cessati un anno e mezzo fa". Ancora più strano è che questa voglia di negoziato si manifesti dopo la morte del noto oppositore Navalny, le cui circostanze non chiare sembrano aver riacceso la voglia di USA e alleati di puntargli il dito contro, confermando il "sostegno militare al popolo aggredito da Mosca".

Il presidente USA ha telefonato personalmente a Zelensky: "Trovo assurda l'idea che ora stiano finendo le munizioni e che noi ce ne andiamo. Sono fiducioso che la Camera degli Stati Uniti darà disco verde ai 60 miliardi che sono già passati per il voto del Senato".

A giugno dovrebbero essere consegnati all'Ucraina i primi caccia F16 americani, il cui arrivo avrebbe dovuto avvenire già nel primo trimestre del 2024.

Gli obiettivi della mossa dialogante di Putin: passare all'incasso su neutralità dell'Ucraina e uscita di scena della NATO

A cosa allude Putin quando evoca il negoziato scaricando la responsabilità del suo ritardo? Bisogna tornare al 31 marzo 2022. La neutralità di Kiev era in ballo nei colloqui di allora e bisogna tenere presente che è questo il principale obiettivo politico di Putin.

"(Il leader russo in nome di questo obiettivo) potrebbe rinunciare ad alcuni dei territori conquistati e già annessi alla Federazione russa con i referendum, mai internazionalmente riconosciuti, del settembre 2022. Ma cosa significa neutralità? Nella visione del Cremlino è lo status mantenuto dalla Finlandia fino alla recente adesione alla NATO. Kiev per ottenere la pace dovrebbe rinunciare sia all'adesione all'Alleanza Atlantica – inserita come obiettivo nella Costituzione fin dal febbraio 2019 – sia ad armi e aiuti occidentali "

L'intervista di Putin a Pavel Zarubin: "Per noi la guerra in Ucraina è esistenziale"

La nuova disponibilità di Putin a dialogare con il governo di Kiev va sempre inserita nel ragionamento più complessivo sulla guerra in Ucraina: su questo fronte non sono previsti cedimenti ed il messaggio deve arrivare senza equivoci al mondo ma anche alla sua opinione pubblica. È questo il senso dell'intervista, di cui riferisce l'ANSA, rilasciata dal leader russo al giornalista della Compagnia televisiva e radiofonica panrussa Pavel Zarubin. "La situazione sull'Ucraina è una questione di vita o di morte per la Russia, mentre all'Occidente non importa poi così tanto, per questi Paesi si tratta solo di migliorare la posizione tattica".

Se non lo si fosse capito, bisogna quindi stamparsi nel cervello che Putin si sta giocando il tutto e per tutto e non è disposto a cedere, se non su aspetti secondari. La vita di migliaia di soldati russi al fronte è sul piatto della scommessa. La conquista di Avdiivka dimostra che l'esercito russo ha ancora la capacità di avanzare in territorio nemico, anche pagando un prezzo molto alto. Putin ha fatto intendere di poter sfruttare quella che appare la più importante arma strategica nelle sue mani: il tempo. Stati Uniti e UE non sembrano in grado di fornire a Kiev le armi e le munizioni necessarie a riprendere la controffensiva. E i fondi bloccati al Congresso USA ne sono la dimostrazione più lampante. In queste condizioni l'offerta di dialogo da parte di Putin ha questo significato: dovete accettare le mie condizioni, vi conviene!

Ora le difese ucraine rischiano di arretrare di altri 20 kilometri

Sempre su il Giornale Fausto Biloslavo ci racconta la situazione del fronte.

"La roccaforte più avanzata degli ucraini nel Donbass (Avdiivka – ndr) dopo dieci anni è stata occupata dai russi. E sarebbero riusciti a spingersi anche più avanti, per 8 chilometri, verso i bordi della tenaglia che rischiava di chiudere le truppe di Kiev in una mortale sacca. Avdiivka, a soli sei chilometri da Donetsk, era strategica perché gli ucraini riuscivano a colpire la «capitale» dei filorussi nel Donbass. La nuova linea di difesa rischia, per poter reggere, di doversi spostare fino a venti chilometri indietro. Per ora gli ucraini resistono a metà strada, ma i russi stanno attaccando da dicembre su sette direttrici. A cominciare da Est sull'asse Kupyansk-Svatove-Kreminna. E sugli oltre 900 chilometri della linea del fronte gli ucraini, che devono razionare le munizioni, riescono a tirare 2mila cannonate al giorno rispetto alle 10mila dei russi".

PARTE 2 - INTANTO L'EUROPA SI INDIRIZZA VERSO L'ECONOMIA DI GUERRA

La difesa comune UE: nel passaggio a un'economia di guerra, un Recovery delle armi che vale 100 miliardi,

Il Piano di investimenti militari per la nuova Commissione UE, che segnerà il passaggio della priorità dal Green Deal alla Difesa comune, sarà finanziato con gli eurobond e sarà sostenuto da una centrale unica di acquisti.

È da segnalare che la Von der Leyen, durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha confidato che, se nella prossima legislatura che emergerà dal voto di giugno dovesse tornare a presiedere la Commissione, vorrebbe avere un Commissario alla Difesa, che attualmente non c'è.

Francia e Germania al top della produzione militare in Europa

Michele Di Branco su Il Messaggero del 19 febbraio 2024 ci dà i numeri sulla spesa militare e gli investimenti militari dell'Europa: 350 sono i miliardi investiti complessivamente dai 27 Paesi membri della UE per rinforzare o ammodernare i propri armamenti. Scusate se è poco!

L'inizio di una difesa comune anche nucleare?

"L'inizio di una difesa comune". È il titolo di un commento di Michele Valensise che troviamo su "la Repubblica del 19 gennaio 2024, che definisce "storica" l'intesa bilaterale tra Germania e Ucraina (10 anni di forniture militari e aiuti economici), analoga a quella già sottoscritta con la Francia, come con l'UK a gennaio.

È importante che, da parte di Valensise, venga collocato in questo contesto antirusso e di affiancamento dell'Ucraina la discussione tra Parigi e Berlino su una deterrenza nucleare europea, nel momento in cui sorgono dubbi sull'"ombrello americano".

PARTE 3 –IL PATTO ROMA – KIEV. L'ITALIA GARANTE DELLA SICUREZZA UCRAINA COME FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO

Francesco Bechis, su Il Messaggero del 19 febbraio 2024, rivela un retroscena nell'articolo dal titolo: "Italia con Kiev per 10 anni".

"Un Patto prima di tutto politico. E solo poi operativo. L'Italia resterà a fianco dell'Ucraina per 10 anni. Pronta a fornirle aiuto "entro 24 ore" se in futuro Putin dovesse aggredirla un'altra volta, accecato da nuove smanie imperiali. È questo il regalo che Giorgia Meloni è pronta a consegnare nelle mani del presidente Ucraino Zelensky. Di persona, a Kiev, con una visita imminente, e tenuta top secret per ragioni di sicurezza: forse già nei prossimi giorni.

All'accordo bilaterale sulla sicurezza lavorano da mesi le rispettive diplomazie. E' un testo molto simile a quello firmato nelle scorse settimane con Zelensky da tre leader del G7: Scholz, Sunak e Macron. Ora tocca alla Meloni e forse il regalo avverrà il 24 febbraio, quando la leader del governo presiederà in videoconferenza una riunione del G7".

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