Svolta tedesca (che fa da battistrada per l'Italia): forze armate più "bellicose". Rispondiamo rilanciando l'obiezione alla guerra!

05.04.2024

SVOLTA TEDESCA: FORZE ARMATE PIU' "BELLICOSE" E' il titolo dell'articolo a firma di Isabella Bufacchi pubblicato oggi (5 aprile 2024) su "IL SOLE 24 ORE". Leggiamo: "Le linee guida della riforma (predisposta dal ministro della difesa tedesco Pistorius - ndr) puntano a Forze armate "pronte alla guerra" (...). Il servizio militare al momento non è obbligatorio in Germania ma potrà diventarlo in situazioni di crisi per reclutare più velocemente personale. Entro il 2031 si prevede che la Bundeswher avrà 203mila soldati rispetto agli attuali 181mila (...).Nella ricostruzione della Bufacchi, i piani tedeschi dovranno essere preparati in un anno per rispondere all'aumento di minacce dalla Russia e all'invasione dell'Ucraina.Le forze armate si riorganizzeranno in quattro divisioni, includendo il ciberspazio e l'informazione, snellendo processi decisionali per rapidi interventi difensivi. Il finanziamento diventa una sfida, poiché i 100 miliardi extra-debito allocati dal cancelliere si rivelano insufficienti rispetto ai 300 miliardi richiesti dall'opposizione; il ministro delle Finanze indica che l'incremento della spesa militare verrà coperto con tagli alla spesa sociale mirando a ridurre il debito pubblico". Il modello svedese della mini-naja, che Pistorius sta introducendo, è probabile che, con l'aria generale che tira in ambito NATO, venga ripreso da Crosetto, nonostante le smentite (più sulla leva obbligatoria generale che sul punto specifico); ed in barba agli oneri economici. Sam Jones su Financial Times di oggi."L'aumento della spesa difensiva tedesca è in linea con l'obiettivo della NATO di spendere il 2% del PIL in difesa, una soglia raggiunta per la prima volta in decenni, mentre il servizio nazionale potrebbe essere ispirato a modelli come quello scandinavo". Vittorio Emanuele Parsi su "il Foglio" di oggi, commentando il vertice del 75ennale che si è concluso ieri a Bruxelles, fa presente le sfide inedite che, a suo parere, la NATO si trova ad affrontare oggi. "(Bisogna temere - ndr) il rischio di un disimpegno statunitense e una crescente minaccia da parte di attori globali come la Cina e la Russia. La guerra in Ucraina è un test di resistenza per l'Alleanza, esponendo la necessità di un maggiore coinvolgimento europeo nella difesa comune e nell'ordine liberale internazionale. Affrontare queste sfide richiede un cambiamento culturale che riconosca l'importanza della sicurezza collettiva e delle capacità di difesa, sfidando la nozione di invulnerabilità occidentale e prendendo seri provvedimenti contro le minacce autocratiche". Emanuele Romano su Tempo di oggi:"La NATO è in allerta a causa delle tensioni con la Russia, che afferma che l'Alleanza è già coinvolta nel conflitto ucraino, mentre celebra i suoi 75 anni con poco entusiasmo. Il segretario generale Jens Stoltenberg sottolinea l'unità e la forza della NATO, ma la preoccupazione per il futuro dell'alleanza e dell'Ucraina è evidente, specie alla luce delle incertezze sull'impegno degli Stati Uniti. Durante la celebrazione, si discute del supporto all'Ucraina, inclusa la possibile creazione di un fondo di cento miliardi di euro, e si richiede l'impegno degli alleati nella fornitura di sistemi di difesa aerea come i Patriot per fronteggiare la minaccia di missili balistici". Visto che il problema vero è quanto rimpolpare le Forze armate italiane nel tempo in cui, secondo la NATO, devono essere riorganizzate per essere "pronte ad una guerra ad alta intensità" (vertice di Vilnius dell'11-12 luglio 2023) e che a questo scopo deve essere garantito, oltre alle misure organizzative, un sistema che comunque produca consenso ideologico, al di là della effettiva e più che discutibile funzionalità tecnica sul piano strettamente militare, è opportuna una risposta politica all'altezza della "svolta bellicosa".Proponiamo, Disarmisti esigenti & partners, una campagna che ponga le giovani e i giovani, secondo i sondaggi riportati dal Fatto Quotidiano per i 2/5 oggi ben disposti verso la vita militare, di fronte a una scelta di impegno che attivizzi i più sensibili dal punto di vista pacifista e li proponga come punto di riferimento rispetto all'insieme del loro mondo sociale.L'idea è di una dichiarazione pubblica per definirsi obiettori al servizio militare e alla guerra riconosciuti come tali ed essere così inseriti nell'albo apposito già previsto dalla legge (n. 64/2001) ma rimasto lettera morta. Online si può sottoscrivere la seguente dichiarazione al link: obiezione alla guerra e al servizio militare impegno per la difesa nonviolenta - Petizioni.com

TESTO DELLA DICHIARAZIONE

"Signor Presidente, le scrivo la presente per dichiararmi obiettore di tutte le guerre e della preparazione delle guerre mediante il servizio militare nello strumento delle Forze Armate italiane. L'ingabbiamento delle nostre forze armate nelle attuali strategie NATO non consente di attuare il "ripudio della guerra" stabilito nell'articolo 11 della nostra Costituzione. Tanto più che condivido pienamente l'opinione dell'antimilitarismo nonviolento, ribadita autorevolmente anche da Papa Francesco: "Oggi non esistono guerre giuste". L'aria che tira è quella di un ripristino di forme di mini-naja. In relazione a questa eventualità comunico da subito che, qualora dovessi ricevere la chiamata a presentarmi presso un ufficio militare preposto all'arruolamento, la mia risposta sarà un bel "Signornò!" antimilitarista. Non mi presenterò alla visita militare che dovrà verificare la mia idoneità. Mi avvarrò del diritto universale umano di chiedere, per obbedienza alla coscienza, di adempiere agli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile orientato alla difesa nonviolenta e quindi rispondente come il servizio armato al dovere costituzionale di difesa della Patria. Ritengo doveroso da parte dello Stato organizzare la mia formazione ed il mio inquadramento dentro un Corpo civile di pace, possibilmente europeo, per attuare l'impegno istituzionale dell'ONU alla sicurezza comune dell'Umanità. Tenendo presente che presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile esiste per legge un elenco degli obiettori italiani alla Guerra per motivi di coscienza, chiedo che Ella rammenti al Ministro Crosetto che deve aggiornare tale elenco con il mio nome e che deve rendere pubblico tale elenco generale, essendo l'obiezione alla guerra un atto pubblico".

Firma, diffondi la petizione

Promotori:

Disarmisti Esigenti (progetto della Lega per il disarmo unilaterale)

Alfonso Navarra WhatsApp 340-0736871 email coordinamentodisarmisti(at)gmail.com

Lega per il disarmo unilaterale

Ennio Cabiddu

RETE IPRI CCP

Maria Carla Biavati

Associazione Nazionale Per la Scuola della Repubblica ODV
Cosimo Forleo

Reti di Pace
Emanuela Baliva

RADIO NUOVA RESISTENZA
Marco Zinno

ODISSEA
Angelo Gaccione

FIRME INDIVIDUALI

Tonino Drago - Moni Ovadia - Luigi Mosca - Daniele Barbi - Filippo Bianchetti - Francesco Lo Cascio - Elio Pagani - Marco Palombo - Francesco Zanotelli

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