Violenza sulle donne, violenza di sistema

02.12.2023

A questo link (sopra) si può scaricare il file di registrazione. Le donne intervenute: Teresa Lapis, Enrica Lomazzi, Antonella Nappi, Maria Pastore, Elvira Rosa; e Valentina Catania (solo un saluto).A questo altro link (sotto) alcuni materiali preparatori dell'incontro. https://zibaldoneecopacifista.webnode.it/l/a-volte-meno-e-piu/ I femminicidi vengono correntemente riconosciuti anche sui media mainstream come la conseguenza di una SOCIETA' PATRIARCALE.Cosa si vorrebbe significare comunemente con questa espressione? Una società in cui i maschi sono dominanti nelle istituzioni (politiche, militari, economiche, sociali e culturali) e dirigono anche sulla base di valori che giustificano l'inferiorità delle "donne".(Oggi, secondo i "transfemministi", dovremmo parlare di "persone con l'utero". Altrimenti si ricadrebbe nel "binarismo" "anti-fluido" refrattario all'"intersezionalità". Ma - a dire il vero - quando si tratta di ricevere soldi e sedi dallo Stato, parlare di "donne" continua a fare comodo...).Si discute quanto questo sistema sia oggi in crisi (i maschi avvertirebbero una forte perdita di potere) e comunque si rinvia alla possibilità di una società diversa grazie al ruolo sovvertitore che si sono presi le "donne" nei confronti degli "uomini", intesi non come singoli individui ma come "genere" plasmato appunto dal patriarcato.La domanda che a questo punto occorre porsi è: il "movimento transfemminista" è il nuovo soggetto rivoluzionario al posto del vecchio proletariato, che deve "bruciare tutto" affinché sia compiuta la grande trasformazione sociale?Sarebbe questo movimento il protagonista del futuro del mondo, poiché solo chi subisce l'oppressione è veramente in grado di intervenire per ribaltare il sistema oppressivo? A proposito del caso di Giulia Cecchettin, che ha molto colpito l'opinione pubblica, e che ha trainato il partecipatissimo corteo del 25 novembre, abbiamo già citato lo psicoanalista lacaniano Massimo Recalcati: i maschi-uomini sarebbero oggi ammalati di un narcisismo patologico che li rende incapaci di autentica reciprocità. Ma è un problema solo delle "persone con il pene" o riguarda anche le "persone con l'utero"?Dobbiamo pensare che le femmine siano più buone "per natura" mentre i maschi sarebbero, sempre per costituzione biologica, per DNA, predisposti all'uccidere? Un punto su cui riflettere è se sia essenziale impostare una analisi generale della società in cui possa trovare una sua spiegazione il fatto indiscutibile che la violenza non è praticata solo dalle "persone con il pene", per quanto possa esplicarsi in questo senso la violenza sulle "persone con l'utero" (e sulle minoranze LGTBQ+ etc...).Ricordiamo che, oggi più di ieri, le guerre non vengono fatte solo da maschi, e leader politiche negli ultimi anni hanno scatenato conflitti armati sanguinosi, come Indira Gandhi, Margaret Thatcher e Golda Meir. Il patriarcato, in crisi o meno, insomma andrebbe considerato solo una componente del sistema della violenza e della guerra, che comprenderebbe militarismo, nazionalismo e capitalismo, specie nella sua estrema forma finanziarizzata. Questo sistema evolve spontaneamente verso il divorzio dalle basi naturali. L'antropocentrismo è di default androcentrismo, informato dalla paura del morire: si oppone al biocentrismo in cui la nascita viene considerata invece evento centrale rispetto alla morte.Le élites del sistema aspirano innaturalmente all'immortalità su questa Terra.E su questo fine vanno modellando la Tecnologia che deve consentire a un pugno di oltre-umani di elevarsi, rompendo la gabbia del biologico, controllando e, se necessario, anche sterminando la grande massa che resta destinata a rimanere sommersa nella sua "dimensione animale".Di qui il problema politico e per nulla affatto filosofico. Possiamo consentire che la Tecnologia guidata dalla Tecnocrazia tenda verso il superamento della nascita da corpo di donna, producendo mostruosità e disastri, al di là delle comodità immediate promesse ed in parte attuate?Alla fin fine: la Tecnologia dobbiamo orientarla, con un movimento sociale che imponga regole e controlli, verso una armonizzazione con i cicli naturali (la "terrestrità"), nella partecipazione democratica?Oppure dobbiamo lasciare che i poteri androcentrici la continuino a guidare verso l'automatismo delle macchine, con l'Intelligenza Artificiale che sostituirà l'homo sapiens nella presunta gerarchia delle specie?

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